HOPKINSON SMITH

Hopkinson Smith has been called the most moving of present day lutenists...he approaches the lute's universe with a musicality which goes far beyond the seemingly limited voice of his instrument. We invite you to explore on this website the magic of his lute and its music.

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Classic Voice - Disco del Mese

Hopkinson Smith è senza ombra di dubbio il nome al quale la riscoperta del liuto (ma anche della chitarra e della vihuela) e dei suoi repertori deve di più negli ultimi quarant'anni. Le sue esecuzioni delle opere per liuto barocco, e di quelle di Bach in particolare, si sono subito imposte come riferimento internazionale e lo sono ancora oggi quando escono nuovamente “altre” suite di Back stavolta non “originali” per liuto (con mille virgolette vista la particolarità delle circostanze organologiche che contraddistinguono quei brani) ma trascritte da Smith stresso partire da quelle per violoncello. L'iniziativa non è nuovissima, se ne era occupato fra gli altri già Nigel North per l'etichetta Linn, ma il rilievo plastico e il respiro che Bach acquista nelle mani di Smith ha un'evidenza clamorosa, caratterizzato com'è dalla giustezza del tempo, del gesto e dalla pienezza della grana sonora. Oltre a profondere musica a piene mani, l'incisione di Smith, artista al sommo della maturità, mostra con lampante evidenza la frattura che separa i “pionieri” della musica antica da gran parte dei “novizi”, l'autorevolezza discreta ed elegante di chi è cresciuto porgendo la musica da “vero maestro dell'arte” dalla sbrigativa prosopopea di chi lo ha scimmiottato alla svelta. D'altro canto la storia della musica, dei suoi autori, dei suoi virtuosi, dei suoi libri, sono procedute sempre così e non c'è ragione di dubitare che nuovi maestri tornino a palesarsi quando, speriamo al più presto, sul pianeta delle scimmie tornerà a scendere il tramonto. 

by Carlo Fiore (Classic Voice
)

Bach Pizzicato

Hopkinson Smith è uno dei padri della cosiddetta Musica Antica, al pari di Jordi Savall - con cui ha iniziato l’esperienza di Hesperion XX - Ton Koopman, Nicolaus Harnoncourt e uno dei liutisti più importanti in attività. La sua vasta e variegata discografia si arricchisce di un nuovo capitolo, ossia l’incisione delle prime tre Suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach eseguite su una tiorba tedesca. La pubblicazione targata Naïve (E 8937) può essere considerata il capitolo conclusivo di una personale ed emozionante ricognizione bachiana: con questo tassello Hopkinson Smith è il solo musicista ad aver registrato tutte le opere di Bach eseguibili su strumenti a pizzico. Abbiamo incontrato il musicista statunitense in margine a un suo concerto romano ed ecco il risultato dell’amabile conversazione.

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In musica gli albori del Rinascimento

Hopkinson Smith è alto, allampanato, volto magro su cui spunta facile un sorriso accattivante; le mani sono lunghe, le dita affusolate traggono suoni dal liuto e dalla vihuela) anctico strumento a corde della famiglia dei liuti) come la brezza passa tra le foglie di un bosco in uno stormir di fronde. Il suono appare e scompare, passa come uno spiritello che un momento si vede e il momento successivo è sostituito da un altro, anzi da una folla, da una cascata di altri, che si rincorrono, lasciando una traccia lieve come sospiro di rondine, che si unisce ad altre in un’indissolubile, incredibile catena armonica, che volge in fraseggio, poi in discorso poetico fatto di note, note antiche, figlie di un tempo remoto, fremito di bellezza ansiosa di manifestarsi.

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